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CULT adv all’Università della Tuscia: Performance marketing, un modello di business win win

Il 26 aprile, all’Università degli studi della Tuscia, si è tenuto l’evento dedicato al digital marketing che ha visto partecipe il CEO di CULTadv, Antonio Maria Duccilli, insieme ad altri professionisti del settore. CULT adv ha portato la sua esperienza parlando di performance marketing, un modello di business meno conosciuto ma, come avremo modo di vedere insieme, decisamente win win. Curiosi di sapere in dettaglio come si è svolto l’evento? 

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Performance marketing e non solo: lo svolgimento dell’evento

Organizzato grazie alla collaborazione dell’Università degli studi della Tuscia, dell’associazione studentesca Universo Giovani e del Rotaract Club di Bolsena e Ducato di Castro, l’evento ha avuto luogo nella splendida cornice dell’aula magna dell’Università della Tuscia il 26 aprile alle ore 15.00.

L’incontro ha rappresentato un’occasione estremamente preziosa per studenti di marketing e professionisti del settore, che hanno potuto ascoltare la testimonianza e l’esperienza di esperti nel campo del digital marketing. Il programma dell’evento ha previsto la partecipazione di Antonio Maria Duccilli, CEO di CULT adv, Giordano Scifoni, CEO di Inconnect, e Gastone Nencini, già country manager di Trend Micro.

Apripista dell’evento è stata proprio CULT adv, dove Antonio Maria Duccilli ha appassionato la platea con il suo intervento sul performance marketing. Ma cosa ha trattato nello specifico l’intervento? 

Performance Marketing: un modello di business win-win

Dopo una breve presentazione dell’azienda, dei partner e del campo di operazione di CULT adv, l’intervento di Antonio Maria Duccilli, come abbiamo già accennato, ha visto come protagonista assoluto il performance marketing. Ma cos’è e cosa lo rende un modello di business win win?

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Noto anche come Marketing dei risultati, il Performance Marketing è un modello di business dove il “cliente” riconosce una remunerazione al soggetto che veicola le campagne pubblicitarie, come agenzie, piattaforme pubblicitarie o piattaforme di affiliazione, solamente a fronte di un risultato ottenuto, ad esempio un lead, una vendita o un cliente acquisito.

Ma quali sono i soggetti del performance marketing? Il cliente, ovvero il soggetto che cerca di vendere servizi e prodotti nel proprio mercato e si affida al fornitore per veicolare la propria offerta, e il fornitore, che veicola le campagne pubblicitarie del cliente e richiede una remunerazione a fronte dei risultati generati per questi.

Naturalmente, questo modello di business si è diffuso con il digitale poiché la tecnologia ha reso possibile la raccolta e l’analisi di dati, permettendo di misurare in maniera precisa i risultati.

 Anche se potrebbe sembrare non conosciuto, rappresenta un modello di business piuttosto diffuso e adottato da molte grandi aziende.

Un esempio?

Amazon è un’azienda che adotta un modello a performance: infatti, aprire e tenere un negozio su Amazon non ha costi (se non minimi per la versione Professional), e si riconosce un corrispettivo all’azienda solo nel momento in cui avviene la vendita (CPS).

Performance marketing: il CPL

Dopo aver dunque esposto queste importanti premesse, l’intervento è poi proseguito con l’analisi puntuale dei modelli di remunerazione più comuni nel marketing digitale, ovvero:

  • CPM= cost per mille impression/invii – (advertising cost / impressions generated) x 1,000
  • CPO= cost per opening – advertising cost/openings generated
  • CPC/PPC cost per clic – Advertising Cost / Number of Ad Clicks
  • CPL= cost per lead – advertising cost / number of leads
  • CPI= cost per installation – advertising cost / number of installations
  • CPA=cost per action – advertising cost/number of actions
  • CPS= cost per sale – advertising cost / number of sales

E l’individuazione di quali di questi rappresentino modelli a performance, ovvero CPL, CPI, CPA e CPS, con la relativa distribuzione del rischio per cliente e fornitore.

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Proseguendo con l’intervento, Antonio Maria Duccilli ha poi chiarito i concetti di lead, lead generation e i fattori determinanti per la stima del CPL.

Ma andiamo per ordine: innanzitutto, cos’è un lead e cos’è la lead generation? Un lead è il contatto di una persona interessata ai servizi o ai prodotti del cliente, mentre la lead generation è il processo di generazione di potenziali clienti interessati ai prodotti o servizi di un’azienda.

Naturalmente, uno dei modelli di remunerazione più adottati nella lead generation è il CPL. Ma da cosa dipende il CPL?

Il costo per contatto è un fattore molto variabile e può dipendere da diversi fattori, come: 

  • La notorietà del Brand e la Brand Reputation;
  • L’offerta, quindi la proposta di valore, i benefit, gli elementi di trust;
  • Il costo della pubblicità e la concorrenza esistente su un determinato pubblico;
  • La pertinenza e la qualità degli annunci;
  • La qualità della landing page e/o del dispositivo di acquisizione.

Performance marketing: un case study firmato CULT adv

A conclusione dell’intervento, Antonio Maria Duccilli ha presentato un case study di successo sul performance marketing firmato CULT adv, con la partecipazione di Noemi Alogna, Acquisition Marketing Analyst presso Risolvi il tuo Debito, importante partner di CULT adv.

Risolvi il tuo Debito è un’azienda fintech specializzata nell’esdebitamento con più di 21 succursali in Europa e America Latina. È attiva da oltre tredici anni e adopera la tecnologia per aiutare privati che si trovano in difficoltà con i debiti contratti.

La collaborazione di CULT adv con Risolvi il tuo Debito è iniziata generando lead in Italia e, in seguito, è stata estesa a Spagna e LATAM (Brasile, Colombia e Messico).

Per acquisire lead fortemente profilati e coinvolti, sono state utilizzate tecniche di Gamification e dispositivi di acquisizione ad alto coinvolgimento, contestualmente a creatività con illustrazioni vettoriali, metafore, modi di dire (ad es. Hai una montagna di debiti?) e CTA gamificate, come “AVVIA IL QUIZ” o “AVVIA LA CHAT”.

Le strategie utilizzate, assieme a un ricorsivo monitoraggio e una costante ottimizzazione delle campagne, ha permesso la consegna di più di 30.000 lead dall’inizio della collaborazione e più di 5.300 dall’inizio del 2023, con un liquidation plan del 23%; una fantastica riprova del fatto che il performance marketing sia davvero un modello di business win win.

Non solo performance marketing: gli interventi di Giordano Scifoni e Gastone Nencini

Successivamente all’intervento di Antonio Maria Duccilli, è stata la volta di Giordano Scifoni, CEO di Inconnect, azienda specializzata in consulenza SEO, realizzazione di siti web e consulenza per vendere su Amazon. Proprio su Amazon, come accennato, si è incentrato l’intervento: il CEO di Inconnect ha infatti spiegato come Amazon rappresenti un Marketplace a performance, e quali sono i vantaggi di vendere su Amazon.

Dopo una spiegazione dettagliata del regime OSS (One Stop Shop) e dell’ERP (Responsabilità estesa del produttore), Giordano Scifoni ha mostrato alla platea cosa occorre per vendere i propri prodotti su Amazon, sia in Italia che negli Stati Uniti, in Canada, in Messico e in Brasile e, tramite il lavoro svolto per alcuni clienti, come impostare le schede prodotto e lo store in modo professionale e vincente.

A chiusura dell’evento, Gastone Nencini, già country manager di Trend Micro, ha esposto un argomento fondamentale oggigiorno: la normativa GDPR e l’importanza della protezione dei dati.

Conclusioni

CULT adv ha partecipato con orgoglio ad un evento che è risultata una splendida occasione per i giovani studenti di marketing, che hanno accolto con entusiasmo le importanti testimonianze di veri professionisti del digital marketing, in un importante spazio di condivisione, scambio e coltivazione di nuove e brillanti idee.

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Se dopo aver letto l’articolo sei convinto che il performance marketing sia ciò di cui ha bisogno il tuo business, contattaci!

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